Sbostats, sito unico nel panorama della formazione sul betting, grazie a database e algoritmi esclusivi relativi alle quote di apertura dei bookmakers, ha analizzato i dati sul calcio in questo anno di porte chiuse a causa della pandemia da covid-19.
Ecco tutti i numeri sulle percentuali degli esito 1×2 e under/over classico, in Serie A, Premier League, Bundesliga e Liga in questo anno decisamente anomalo.
CALCIO, COVID, SCOMMESSE E “CREDENZA POPOLARE”
Se fossimo entrati in un’agenzia scommesse o in un bar sport, o ancora se avessimo interpellato in chat gli appassionati di calcio, domandando quanto, secondo loro, il covid e in particolare le porte chiuse, abbiano cambiato i trend nei risultati di questo ultimo anno di Serie A, la maggior parte delle risposte sarebbero state molto simili fra loro: “senza pubblico il fattore campo pesa meno e quindi si sono verificate meno vittorie in casa”.
E ancora, “senza la pressione dei tifosi sugli spalti, le squadre hanno giocato a viso aperto con meno tatticismi e sono stati segnati più goal”. Queste due credenze rappresentano davvero la realtà di questo anno di calcio-pandemia, oppure i numeri dicono altro?
SERIE A, QUAL E’ LA SQUADRA CHE HA FATTO MEGLIO IN CASA?
Come potete notare in maniera dettagliata dall’info-grafica esclusiva di Sbostats, dall’8 marzo 2020 al 25 febbraio 2021, la percentuale di segni 1 è effettivamente diminuita come previsto dal pensiero comune. Ma un 4% di gap (fra l’altro su un campione più piccolo rispetto alle 4 stagioni precedenti) non è poi così indicativo per poter dire che le porte chiuse abbiano davvero spostato gli equilibri.
Più evidente, e in linea con quanto pensa la “massa”, invece il dato relativo agli over che in effetti ha visto le gare con 3 o più goal totali, aumentare di oltre il 10% rispetto agli scorsi 4 campionati tranne che per la Liga spagnola, dove abbiamo un’inversione di tendenza.
Fra i numeri più interessanti c’è quello relativo alla squadra che ha trasformato le porte chiuse da “crisi” a opportunità. Secondo voi qual’è la formazione che nei match interni di Serie A nell’ultimo anno solare ha fatto meglio? No, non è il Milan (e siamo certi che il 90% di voi abbia risposto così). I rossoneri sono addirittura quarti nella classifica dei punti ottenuti in questo anno di Covid fra le mura amiche con 37 punti in 19 gare disputate.
Davanti alla squadra di Pioli (che ovviamente paga gli ultimi risultati negativi contro Juventus, Atalanta e Inter) ci sono proprio gli uomini di Pirlo e Conte con 42 punti messi a segno in 18 partite casalinghe.
Ma la formazione che ha fatto meglio, udite udite (qualcuno di voi lo avrà indovinato) è la Roma. I giallorossi nei 18 match all’Olimpico hanno “fatturato” 43 punti, grazie a 13 vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta. Numeri che messi a confronto alle 18 gare precedenti (con i tifosi regolarmente sugli spalti) e che riportano 10 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte, fanno capire quanto questa anomalia delle porte chiuse abbia fatto bene, almeno in casa, a Dzeko e soci.
PREMIER, BUNDES E LIGA, I DATI RILEVATI DA SBOSTATS
La ricerca di Sbostats sul calcio durante il periodo covid ha preso in esame anche gli altri 3 campionati top su suolo europeo, ovvero Premier League, Bundesliga e Liga. Anche in questo caso, come si evince in maniera chiara dalla nostra info-grafica il calo dei segni 1 è presente in tutte e 3 le leghe.
Inoltre, se in Inghilterra si è segnato un pò meno (-3% sugli over) e in Germania invece si è andati a segno solo leggermente di più (+1,50% circa), il dato più clamoroso a nostro avviso arriva dalla Spagna. Infatti in terra iberica, le porte chiuse hanno significato meno spettacolo, se per spettacolo prendiamo il fattore principale, ovvero i goal totali. Infatti se dal 2015/16 al 2018/19 l’over si attestava attorno al 51%, durante le 348 sfide a porte chiuse la frequenza è crollata di poco sopra il 42%. Lo avreste mai detto?
Sarà molto interessante vedere se, quando si potrà finalmente tornare allo stadio, le tendenze di vittorie casalinghe e over riprenderanno a calcare le linee degli anni pre-covid o se la mentalità e il modo di giocare delle squadre, cambierà questi trend nel lungo periodo.
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